BIO

Manuel Capaccioli (alias ManueL C.) è un artista contemporaneo nato nel 1999 ad Arezzo, Italia, dove attualmente vive e lavora. La sua pratica pittorica, figurativa e autobiografica, esplora temi come vulnerabilità, solitudine, malinconia e alienazione.

Ispirato da Egon Schiele, Lucian Freud e Jenny Saville, Capaccioli usa il corpo – spesso il proprio – come strumento di indagine emotiva e riflessione sull’esistenza. Lo scopo del suo lavoro è creare uno spazio di introspezione in cui lo spettatore possa affrontare una visione tragica della vita, non in senso pessimistico, ma come consapevolezza profonda del dolore che ci accomuna, rendendo così possibile una riconnessione con la propria umanità.

Il suo processo creativo parte dal disegno a carboncino, mantenuto visibile nei contorni, e si sviluppa con velature sovrapposte di colori a olio, che modellano la pelle dei soggetti. Dopo aver sperimentato su carta e legno, dal 2024 introduce la tela come nuovo supporto, ampliando ulteriormente la sua ricerca espressiva.

Ha esposto in mostre collettive a Venezia, Milano, Torino e fiere come Arte Padova. Nel 2022 ha tenuto la sua prima personale a Perugia. Le sue opere fanno parte di collezioni private in Italia.

ARTIST STATEMENT

La mia pratica pittorica esplora le tensioni emotive e psicologiche dell’essere umano contemporaneo, immerso in un’epoca segnata da individualismo, iperconnessione e alienazione. Al centro della mia ricerca c’è il corpo: strumento fragile ma potente, attraverso cui rappresento la vulnerabilità, l’isolamento e il desiderio di appartenenza.

Utilizzo il disegno a carboncino per tracciare le forme e successivamente dipingo con velature di colori ad olio, non diluiti, sovrapponendo strati che costruiscono profondità e volume. I miei soggetti – spesso ispirati al mio volto e al mio corpo, ma raramente intesi come autoritratti – incarnano esperienze intime che diventano universali.

Le figure che dipingo, immerse in spazi essenziali, sembrano sospese nel tempo: colte in momenti di riflessione, smarrimento o malinconia. Attraverso questa sospensione tra presenza e assenza, cerco di instaurare un dialogo empatico con l’osservatore, sollecitando un riconoscimento emotivo condiviso.

La mia pittura ha una natura autobiografica, ma si apre a una riflessione più ampia sul dolore, sulla paura, sul desiderio di amore e sulla fragilità umana. Mi ispiro profondamente all’Espressionismo del primo Novecento, in particolare alle opere di Egon Schiele, e trovo affinità nella ricerca fisica ed emotiva di artisti come Lucian Freud e Jenny Saville.

Con il mio lavoro, desidero creare uno spazio di introspezione in cui lo spettatore possa affrontare una visione tragica della vita, non in senso pessimistico, ma come consapevolezza profonda del dolore che ci accomuna, rendendo così possibile una riconnessione con la propria umanità.

CV

Nato il 1999 ad Arezzo, Italia

Risiede e lavora ad Arezzo, Italia

 

Mostre selezionate:

2025, Light and darkness, XV Florence Biennale, Firenze, IT [in arrivo]

2024, OSD 2 (mostra personale), Firenze, IT

2024, OSD 1 (mostra personale), Arezzo, IT

2023, Ad occhi chiusi, Galleria Area Privata (mostra personale), Perugia, IT

2022, Milano Art&Design week, Passepartout Unconventional Gallery (mostra collettiva), Milano, IT

2021, Art Rights Prize (mostra collettiva digitale)

2020, Galleria Accorsi Arte (mostra collettiva), Torino, IT

2020, Galleria Accorsi Arte (mostra collettiva), Venezia, IT

 

Premi/concorsi:

2021, menzione d’onore 7° Gran Premio dell’Arte, Passepartout Unconvetional Gallery, Milano, IT

2021, selezionato Art Rights Prize, mostra digitale

 

Fiere:

2021, Fiera Arte Padova, Galleria Farini, Padova, IT

 

Collezioni:

Manuel Capaccioli è presente in una collezione privata nazionale.

Stampa/pubblicazioni:

“L’arte è vita o morte” in WEARE. Arezzo: 2022